domenica 11 aprile 2010

Travian, questo ignoto...

Non sapendo come passare il tempo mi sono registrato a questo simpatico giochino, si chiama Travian ed è un gioco di strategia, se volete capire cos’è e come funziona è ben spiegato qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Travian ma vi sconsiglio di aprire il link senza prima aver letto questo: http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Travian
Oggi inizio il mio primo server, è il server 5 e il mio nome in game non può che essere Zakkos ... fondo il mio primo villaggio, ho scelto di essere un teutone, almeno posso andarmene a menare le mani, e vediamo come va avanti.

Aggiornamenti (febbraio 2011):
Dopo mesi, mesi ,mesi, mesi ed ancora mesi il server è finito e non l’ho vinto. Il giochino è tanto semplice quanto diabolico, e dà dipendenza.

venerdì 2 aprile 2010

Un po' di storia (terza parte)





Eccoci qua, al terzo e ultimo capitolo della saga Motociclismo by Zak.
Iniziamo con la descrizione delle foto.
Dall'alto verso il basso abbiamo:
  • Suzuki GSX-R 750 del 1989
  • Yamaha YZF-R6 del 1999
  • Suzuki Intruder 750 (originale) del 1990
  • Suzuki Intruder 750 (modificata)
Nel 1998, quando fui trasferito nella caserma di Vernasca (PC), preso dalla desolazione del posto o dalla noia, mi comprai un Piaggio "CIAO". Durò poco, qualche mese, non di più. L'ho venduto ad un collega per pochi spicci. Quel motorino fu la scintilla che riaccese il fuoco delle due ruote, infatti mi andai a cercare una moto "seria" usata, da strapazzare e farmi riprendere la mano con la manopola del gas.
La scelta cadde in un vetusto Suzuki GSX-R 750. Lo pagai poco, mi sembra un milione, che all'epoca era quasi mezzo stipendio. Il motore era come tutti i motori giapponesi. Affidabili al 100% e con manutenzione quasi inesistente. Aveva 100 cavalli e un telaio ridicolo, tant'è che nelle accelerate brusche questo si "torceva"... si, dava proprio l'impressione che i cavalli che arrivavano alla ruota posteriore fossero troppi per il ridicolo forcellone e i tralicci che reggevano il motore...
Lo tenni un annetto e poi chiamai il primo venditore che esporta le moto vecchie. Mi diede 500mila lire e una stretta di mano.
La vendita era finalizzata all'acquisto del bolide, della regina delle supersportive! La Yamaha R6. Primissima serie, anno 1999. Quella con i carburatori, non quella a iniezione. Centoventi cavalli al motore, circa 100 alla ruota, 600cc e 290km/h dichiarati!
Un'altra foto se la merita proprio:


Questa "ragazza" m'ha dato un sacco di soddisfazioni. Guidarla in modo abbastanza spinto significa adrenalina da vendere. Ero sempre con la moto sotto il c°°o. Andai persino a trovare i miei genitori ad Arezzo in giornata. Tuta in pelle, stivali e zaino; Parma-La Spezia-Livorno-Firenze-Arezzo e viceversa dalla mattina alla sera. La sera arrivai in caserma morto, ma soddisfatto!
Una volta cercai pure il fondo a quella 6° marcia, ma mi fermai a 293 km/h (segnati sul cruscotto, poi effettivi non so quanti fossero, essendo digitale immagino che un margine di 10kmh sia sufficiente).
L'ho tenuta quasi tre anni e 10000 km percorsi. Venduta per inutilizzo e un dolore al polso destro, quello del gas. Inutilizzo perché feci domanda di trasferimento e fu accolta. Nel reparto nuovo, il Radiomobile, facevo i turni e di domeniche libere me ne capitavano pochissime. In sostanza, non mi trovavo più con il gruppo di smanettoni che di domenica partivano per le "zone curvaiole" e da solo, nei giorni feriali, mi rompevo le balle.
Ricordo con molto piacere le scariche di adrenalina dei 15000 giri del giapponese quadricilindrico. Resi ancora più piacevoli dalle piccole modifiche che feci fare: apertura del box aria con sostituzione del filtro, corona posteriore con 2 denti in più e marmitta aperta in carbonio. Un fulmine!

Archiviato il capitolo corsaiolo, me ne sono stato fermo e bonino per qualche anno. Mi prestarono uno scooter 125, ma preferirei evitare il discorso :-)
Mi ripresento nella scena due ruote nel 2007 con una custom, quella che vedete in foto. Secondo voi potevo mai lasciarla originale? Ma va!
L'ho ridotta come nella 4° foto, versione tutt'ora in vigore.
Con le custom ho trovato la mia dimensione. Posso modificare e smontare tutto; rimontare e sverniciare, tagliare e cucire... Uno spasso che richiede tempo, ma che fa parte di me. Fa parte del mio essere hacker... si, mi definirei l'hacker delle moto. Se non le smonto o non le modifico non sono contento. E le custom me lo fanno fare! Sono di ferro e il ferro si piega, si buca e si salda :-)
Si, sono convinto di poter tranquillamente affermare che amo i custom, le Harley e tutto il mondo che ci sta dietro!
Glenda, abbi pazienza, sono fatto così.

P.S.
Il "SI" lasciato ad Arezzo non ho potuto salutarlo come avrei voluto. Ignaro del valore che aveva per me e di quello economico, è stato barattato per uno scooter (MBK Booster). Il concessionario fu ben lieto di prendere il mio gioiello in permuta e di fare il furbo valutandolo poco o niente. D'altra parte come poteva saperlo mio papà?

PP.SS.
Quant'è brutto invecchiare! :-(

Link:
Parte Prima
Parte Seconda