mercoledì 26 giugno 2013

#HD110

Premessa. 

Siamo ancora in autunno e già il mondo biker è tutto in fermento; ancora otto e più mesi, e tutti stanno cercando hotel, alberghi, B&B e posti letto vari. Il forum, come in ogni evento degno di storico ricordo, ha già la sua lista di partecipanti e un utente coraggioso si è prodigato a trovare un'unica struttura per ospitare la mandria di motociclisti. Tradotto in poche parole, eravamo già in atmosfera romana! In quel periodo purtroppo non potevo segnarmi o prendermi l'impegno di un albergo; il lavoro che faccio può sembrare bello, ma a conti fatti non è per niente un gran che. Uno dei lati negativi è proprio quello del non poter programmare con certezza ferie o permessi.
Passano i giorni e le settimane e se ne parla sempre più.
Nell'ambiente motociclistico, che siano siti internet, blog o riviste, tutti aspettano il fatidico metà giugno 2013. Tutti. Me compreso.
Per distrarmi in qualche modo installo un paio di modifiche alla moto, giusto per non perdere il vizio e assecondare la scimmia. Sposto le frecce e installo gli scarichi aperti, che poi dovrò parzialmente richiudere, visto che c'era da vergognarsi ad andare in giro con quella specie di elicottero a due ruote.
Passano altri giorni e altre settimane.
Nei vari eventi a cui partecipo cominciano a vedersi sempre più insistenti i loghi dell'Harley con il numerino magico 110... Su Facebook appaiono sempre più spesso foto di moto e persone che hanno come cornice lo stesso numero... e l'ansia cresce. In primavera ancora non so se potrò partecipare e come poterci rimanere un paio di giorni. Pare ovvio che in giornata, parafrasando una nota citazione, questo evento non sa da fare. Da Piacenza a Roma ci passano in mezzo oltre 600km... 1200 in giornata? Solo 13° Guerriero può farcela, che non ha caso s'è scelto il nick giusto.
La soluzione è venuta sfogliando il solito catalogo del solito supermercato: tenda e campeggio. Perché no, mi dico! Non sarò mica l'unico ad andarci in tenda. I biker sono spiriti liberi, avventurieri, cani sciolti... Decido di parlarne con mia moglie (santa donna con santa pazienza) che dopo il primo sgomento e incredulo pensiero, mi accompagna al Decathlon per acquistare il necessario per il novello campeggiatore: tenda super economica, sacco a pelo super economico, materassino gonfiabile cinese e una lampadina a led. Totale spesa: 60 euro. Meno di così non posso, penso io. Sbagliavo, c'è chi ha speso di meno.
Passano le ore e i giorni.
L'estate non sembra aver voglia di arrivare e ormai siamo vicini all'evento. Nel forum sono già tutti pronti con le loro schiene comodamente adagiate nel materasso e di avventurieri campeggiatori, purtroppo, ce ne sono solo due: io e ciùpistons. Il mitico ciùpistons...

Prima della partenza.

Ormai ci siamo, manca davvero una manciata di giorni. Nel forum siamo tutti elettrici e ansiosi. La discussione sui vari appuntamenti nei vari snodi autostradali cresce a vista d'occhio. In poche ore raggiunge già decine e decine di commenti. L'idea è di cercare il maggior numero di biker che percorrono la stessa strada. Chi viene da Cuneo, chi da Bergamo, chi da Brescia, chi dal Trentino... siamo decine e mettersi d'accordo non è affatto facile.
A me viene pure l'idea di fare un maglietta commemorativa dell'evento. Scopiazzare il logo ufficiale 110 e adattarlo con una scritta sotto. L'idea piace a quasi tutti e in poco tempo ne ho già una trentina in ordine. Per fortuna che vengo aiutato da Bruja nell'intraprendere contatti con il maglificio e da Ironmirko che si presta come deposito logistico (portarmi in moto un pacco da 6kg, oltre la tenda e il mio bagaglio, non è affatto pensabile).
E' tutto pronto.
Ci siamo.
E' mercoledì 12 giugno e di dormire alla sera non se ne parla nemmeno. Avrò controllato il bagaglio almeno 10 volte. Si, c'è tutto. Inutile ricontrollarlo. ... ma l'ho messo il nastro adesivo? Boh... fammi vedere.... si c'è!

Il giorno della partenza.

La sveglia del giovedì mattina non fa nemmeno in tempo a suonare. Ero già in garage che, tanto per cambiare, stavo controllando il bagaglio. In fin dei conti non avevo mai fatto un viaggio così lungo con una tenda legata da elastici. Anzi, a dirla tutta, non ero mai andato in giro in moto per un weekend con una tendina e per giunta tutto solo.
Ore 8... partenza. Destinazione Arezzo passando per La Spezia. Decido infatti di spezzare il viaggio di andata in due giorni, infatti il randevous vero e proprio è venerdì mattina all'Autogrill Badia al Pino.
I primi chilometri sono tutto teso, ancora non credo a quello che sto facendo: sono in moto e sto andando a Roma, la città eterna che ospita il più grande raduno Europeo dell'anno e forse, anche di tutti i tempi. Ne è passata d'acqua sotto i ponti dai giorni un cui modificavo il Si. Tanto sono teso e nervoso che non faccio altro che controllare il bagaglio con la coda dell'occhio: "quel nastrino che svolazza cos'è? c'era prima? Fammi sentire qui se è tutto ok... forse se mi fermassi a controllare...."
Ma poi un barlume di autosbattimentidiballe mi colpisce e mi dico chissenefrega, al peggio mi compro qualcosa a Roma, ci saranno i negozi o no?!
I km scorrono e dopo averne fatti un centinaio, in piena Cisa, le moto.... scusate, le Harley con targa straniera sono sempre più frequenti. Gli autogrill brulicano di ogni tipo di esemplare da ogni luogo europeo. Ho pure visto un gruppetto di Electra e Street Glide con targa scritta in caratteri arabi.

Venerdì.

Passato il giovedì in casa e non, il venerdì mattina parto per l'Autogrill scelto per il ritrovo Ironeer. Badia al Pino è ad un tiro di schioppo da casa mia e un 10 minuti ci arrivo. Per primo, come spesso capita.
Nel giro di un'oretta arrivano tutti. Nessuno manca all'appello e dopo un rabbocco si inforca l'autostrada alla volta dello spettacolo. Roma, arriviamo!
Rabbocco, sorso d'acqua e partenza. Rabbocco, sorso d'acqua e partenza... e 200km più  a sud, all'uscita dell'autostrada Roma Nord io e il mitico ci stacchiamo dal gruppo. Loro, quelli comodi (non me ne vogliate) vanno verso l'albergo che li ospiterà. Noi invece andiamo verso ovest, direzione Fregene. Ha il navigatore attaccato al manubrio e siamo in una botte di ferro... quasi... se non fosse per un piccolo particolare: ha le mappe aggiornate alle guerre puniche.
Io attaccato al manubrio ho una videocamera cinese da due soldi che ha pensato bene di bruciarmi la memory card. Saluti e baci al video del viaggio.
Per vie traverse e dopo una serie infinita di violazioni al codice della strada, arriviamo finalmente al campeggio. Breve colloquio con la reception e inizia l'avventura. Stefano non aveva nemmeno tolto la tenda dalla busta del corriere SDA, saltando a piedi pari la prova collaudo.
Sono le 16 del pomeriggio circa, le tende sono state montate alla meno peggio e la tendina di fianco alle nostre, chiusa e senza moto a fianco ci incuriosisce sempre di più. Prima o poi faremo conoscenza con il nostro vicino di piazzola. Birre permettendo.
Dato che avevamo tempo a disposizione decidiamo di metterci il costume e andare a farci un tuffo in mare. La spiaggia è qui a duecento metri, ci dicono. Peccato che non avevano specificato che ogni metro loro sono almeno 3 o 4 reali... passando pure per un tratto selvatico, un rio delle amazzoni ciociaro dove sicuramente, al calar del sole, dava vita alle peggio specie di zanzare conosciute. Per non parlare di un paio di prosciutti... ma è un'altra storia.
Il bagno nell'acqua tirrenica gelida è come un percorso nella migliore SPA. Il bollore e i chilometri patiti fino a li, sono stati scaricati in un nanosecondo; rigeneratrice.

Al ristorante.

Arrivare al ristorante è stato come provare l'esperienza di Colombo e le tre caravelle. Non s'arrivava mai e non sapevamo dove andare. Tra Aurelia e G.R.A. credo che abbiamo fatto almeno 100km...
Poi invece siamo arrivati e l'addetto al parcheggio, come ci ha visti, ha aperto la sbarra per farci accomodare all'interno del locale, nel parcheggio privato. Ogni volta che succede, cioè che qualcuno riconosce le nostre moto e ci fa arrivare dove normalmente gli altri veicoli non possono (o non devono) arrivare, è sempre un'emozione. Quasi da farfalle nello stomaco... Perocamiserialadra, c'ho l'Harley e mi riservano sempre il posto!
La sera è piacevole e tra amici vecchi e nuovi, le risate e l'allegria non si fa mai attendere. Non so quanti eravamo alla fine, forse 50, forse 70... non lo so, ma gli Ironeer sono sempre sinonimo di "serata riuscita" ed è questo che ci fa grandi. Non siamo oppressi da regole non scritte, non siamo soggiogati a canoni e dogmi... siamo free, come la patch che ci attacchiamo dietro al gilet.

L'ho conosciuto, esiste davvero.

Chi sono i motociclisti? Chi sono i biker? Com'è fatto un biker? Da cosa si riconosce quello vero da quello finto?
Domande così non avranno mai risposta perché ognuno di noi ha una versione propria della faccenda. Io personalmente, dal mio piccolo mondo a due ruote, posso dire di averlo conosciuto.
Non è rasato, non è super-tatuato, non sfoggia le braccia megadipinte di teschi o amenità varie, non ha la moto all'ultimo grido e non gli interessa nemmeno apportare le modifiche che la massa detta. La sua moto l'ha plasmata con le sue chiappe, non con il cacciavite o chiave inglese. Se usa quei strumenti, è solo per farci il tagliando. Le marmitte non devono per forza fare baccano, devono solo espellere i fumi della benzina bruciata. Si chiama Paolo è il tizio che confinava con le nostre tende. Con Stefano l'abbiamo soprannominato "biker depresso"ma dopo i primi minuti che ci parli, capisci subito che di depresso non ha proprio nulla. E' un solitario, non porta il gilet e si fa un gran pacco di affari suoi. Non segue i raduni per moda, lo fa solo per andare ad ascoltare buona musica o trovare vecchi amici con cui condividere una birra. Del resto, uno che ci offre un caffè fatto con la moka la mattina del sabato con l'iphone che suonava del jazz/blues, non sapendo nemmeno chi fossimo e oltretutto regalando la sua bandana del 110 appena comprata a Stefano, la dice lunga.
Paolo, vorrei conoscerti meglio e soprattutto, avrei dovuto conoscerti prima.


... ma alla fine?

Millecinquecento chilometri. Tre giorni di moto. Polvere. Birra... tanta birra. Casino... tanto casino. Bicilindrici elaborati fino all'estremo, come se fossero dei quadri di Van Gogh, ma soprattutto amici e compagni di viaggio. Il raduno europeo per il centodecimo anno dalla fondazione del marchio Harley è servito soprattutto a questo: incontrare amici vecchi e nuovi, stare insieme e divertirsi. Le moto erano tantissime, alcune testate giornalistiche hanno parlato di 200.000. Io posso solo dirvi che ne ho viste un centinaio ed erano quelle dei compagni Ironeer. Fedeli come sempre, compagnoni come sempre.... anche se parecchi sono andati a Frascati a fare i turisti. Ve possino...
E come dice Gemma, "non ti preoccupare, dopo cinque minuti che stai vicino ad un romano, cominci a parlare romano pure te"
E poi come non parlare di Stefano? Fino a venerdì mattina lo avevo visto al Run di Valdinievole soltanto per qualche minuto. Non potevo certo dire che era un vecchio amico ma c'è stato subito feeling, intesa come se fossimo stati insieme tutta l'infanzia per poi ritrovarsi all'ombra di un faggio in tenda. Un libro tutto da leggere e tutto da ascoltare, le sue mille storie sono ricche di esperienza di vita. M'è bastata quella del militare caduto nello scavo che fingeva di sparargli con un fucile invisibile! Stefano, ciùpistons, dove cacchio sei stato finora?

Stasera caricherò qualche foto, ma Dio solo sa quanto mi brucia non aver fatto quella in spiaggia! Sarebbe stata la copertina di questo racconto.
















11 commenti:

  1. Anonimo17:41

    grande zak bel racconto (botamarco77)

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  2. Anonimo18:57

    Ciao Stefano, ma che BELLA sorpresa!!!!!!!

    Sei un ragazzo INGAMBA vedi non si è mai soli adesso ho altri due Amici conosciuti INGIRO.... Ci becchiamo presto.

    Paolo

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  3. E' stupendo, gli ultimo due "capitoli" in particolare mi hanno commossa.
    Non ci sono parole, un Racconto con la R maiuscola, complimenti.
    Esperienza meravigliosa che ti ha lasciato un dono prezioso ...

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  4. Anonimo21:35

    Complimenti Paolo bel racconto ci hai fatto rivere i bei momenti vissuti insieme,alla prossima Johnny "Fabrizio"

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  5. Grande zakkos proprio un bel racconto

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  6. Grande zakkos proprio un bel racconto

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  7. mitico zakkos e mitico stefano........gran bel racconto da vero spirito libero
    ci si rivede presto

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  8. Anonimo07:22

    Grande, grandissimo! (Spiritolibero66)

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  9. #hd110rome my highlights http://vimeo.com/70050086 i hope u like it

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  10. #hd110rome my highlights http://vimeo.com/70050086 i hope u like it

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