domenica 5 gennaio 2014

Harley Davidson

Uno dei testi più belli mai letti (non ricordo dove).

È una questione di tempo. Tu non lo sai ma, prima o poi, un’Harley ti conquisterà. Quando muovi i primi passi su una moto cerchi cavalli, poco peso e guidabilità: pane per sfamare la tua eccitazione motoria. Così sorridi di tutto quell’inutile metallo che pesa, frena poco e piega in curva ancora meno. Poi però le cose cambiano. Cresci, vivi, ragioni mandi giù cibo non più per necessità ma perché devi nutrire anche il cervello. Ne cogli perfino la differenza. E, senza vino, qualsiasi piatto ti sembra buono a metà.
Ecco, la maturità dona uno sguardo nuovo: inizi a guardare l’Harley un po’ meno di traverso. Ancora non te ne innamori, ma intanto la osservi.
Poi capita di provarne una e allora inizi a capire: è strana, diversa, metallo vero a cui non sei più abituato, le conti i battiti di pistone e ti fai cullare dalla loro forza appena dai gas. Insistere con la manopola non serve più. E in un particolare momento della giornata, sulla strada giusta e magari con la persona giusta, ti rendi conti che forse è meglio quella «harleyte» lì piuttosto di mille cavalli e tanta elettronica.

(Roberto Ungaro)