mercoledì 30 novembre 2011

Gli amici


Sono più di una settimana che penso a cosa scrivere in questo post. Inizialmente ero intenzionato a parlare di un amico in particolare; di dove andiamo, di cosa facciamo e perché no, di cosa diciamo quando siamo assieme. Avrei potuto scrivere anche dei giri in moto fatti, dei progetti e delle fantasie che nascono difronte ad un bel boccale di birra semighiacciata.
Dell'avventura del nostro ultimo ccday, perché tale è, più che un Motoraduno. Di tutti i giorni passati in garage a pensare cosa tagliare, bucare, saldare e avvitare sulla mia moto precedente.
Ma poi, pensandoci bene, avrei dovuto intitolare il post in "L'amico Claudio" anziché "Gli amici".
Infatti vorrei "solo" approfondire cosè l'amicizia per me o, più semplicemente, come la interpreto io. Ecco quindi svelato il motivo del "work in progress" tenuto in bella evidenza per qualche giorno.
L'argomento di questo post è difficile, lo so. Spiegare l'amicizia o tentare di farlo è abbastanza presuntuoso da parte mia, ma ci voglio provare lo stesso. Magari ne esce qualcosa di buono.
Chi sono quindi gli amici? Cosa fanno? Che ruolo hanno nella nostra vita? Come stabilire se un amico è o non è quello vero? Quando viene promosso un conoscente al "rango" di amico?
Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Amicizia) parla di rapporto alla pari basato sulla stima e il rispetto reciproco. Quindi, ragionando al contrario, qualora non ci fosse il rispetto e la stima reciproca, non potremmo parlare di amicizia ma solo di conoscenti. Non credo sia così. Io potrei avere il rispetto e la stima di una persona a livelli altissimi, quasi tendente alla venerazione e considerarlo il mio migliore amico, quando magari, dall'altra parte, la questione è diversa. Chi può stabilire la quantità di stima reciproca? Nessuno. Ognuno offre o concede la propria in base ai suoi sentimenti.
Secondo voi passare ore e ore della giornata con un conoscente, parlare del più e del meno, bere aperitivi o anche semplice acqua di fonte, può essere considerato un amico. No. Secondo me no. Un amico è una persona speciale con cui dividi anche il dolore e la tristezza e lui, puntualmente, è li che ti ascolta. Magari non ti aiuta, forse perché semplicemente non può farlo, ma ti ascolta e ti supporta. Si, forse questo concetto si può riassumere in due semplici parole: l'amico ti supporta, il conoscente ti sopporta.
Quante persone conosciamo, uomini o donne, a cui possiamo raccontare tutto ma proprio tutto? Credo, anzi, sono convinto che, stringi stringi, la risposta è massimo un paio. A quanti raccontereste le vostre più segrete esperienze? A quanti raccontereste le più intime fantasie? A quanti raccontereste le più scabrose avventure? Su, siate onesti, le raccontereste a non più di una o massimo due persone. E questi sono amici? Si, lo sono. E lo sono perché vi fidate di loro e gli consegnate i vostri segreti, perché siete convinti che questi sono al sicuro.
Detta così sembra che gli amici siano i custodi dei nostri pensieri. E invece no, sono coloro che partecipano alla nostra vita. Vita intesa come esperienze e bagaglio culturale che accumuliamo giorno dopo giorno.
Ammesso che nella domanda di cui sopra abbiate risposto "almeno uno", questo vi ha mai tradito? Credo che il tradimento di un amico sia la peggior coltellata alle spalle che una persona possa subire. Il custode del nostro "io" che allegramente spiffera ai quattro venti le nostre confessioni; oppure peggio ancora, che usa quelle informazioni a suo vantaggio, magari con una donna o magari con un affare economico o trattativa di qualsiasi natura. Che mazzata deve essere! Non mi sento di dire di avere amici con la "A" maiuscola, ma se quelle poche persone che considero amici dovessero farmi una cosa del genere, credo che ci rimarrei davvero molto male.
Quando si parla con un amico succede spesso che si sappiano già in anticipo le parole che usciranno dalla sua bocca. Oppure che si evitino di fare domande perché tanto sappiamo già la risposta. Questo potrebbe succederà anche con un conoscente, ma con il conoscente potrebbero essere discorsi leggeri come un cambio turno: "Non lo chiedo a tizio perché so già che non me lo concede". Con l'amico è diverso. Un esempio potrebbe essere: "Non ho invitato alla cena tizio perché mi raccontasti che in passato avete avuto dei dissidi spiacevoli".
E allora quando elevare il conoscente ad amico? E' troppo soggettiva la risposta e non devo essere io a dirvelo. Ve lo sentite dentro voi quando è il momento.

10 commenti:

  1. Wow, oggi ci siamo cimentati in un argomento complesso.
    Trovo che la definizione di Wikipedia sia decisamente riduttiva e poco precisa, non mi trova d'accordo sul rapporto alla pari, o meglio, la cosa andrebbe specificata .
    Ritengo che per rapporto alla pari si debba pensare ad un scambio d'impegno pari da ambo le parti, non una cosa tu dedichi a me 5 ore ed io anche, tanto per fare un esempio, ma ognuno mette in gioco i propri talenti in egual misura. Tra due amici più succedere che uno è un gran ascoltatore e che invece l'altro non lo sia ... ad un osservatore distratto e superficiale potrebbe sembrare un rapporto sbilanciato, senza accorgersi invece che magari l'altro ha tanto tempo libero ed di un gran supporto pratico al primo.
    La vedo diversamente anche su stima e rispetto, il secondo dovrebbe essere presente in ogni tipo di rapporto tra le persone, conoscenza, lavoro, amicizia, amore, mentre per il primo la cosa è meno scontata. La stima la si deve guadagnare e può prescindere dal rispetto.
    Ridurre il concetto di amicizia nei limiti di una definizione è impensabile e impossibile. L'amicizia non la si vive con la testa, ma con la pancia, è istintiva, irrazionale, alcune volte illogica, può nascere tra le persone più svariate e con le modalità più strane. Nell'amicizia c'è tutto: rispetto, stima, abnegazione, rabbia, gelosia, amore, sincerità, onestà, confidenza, complicità, ogni sentimento bello e meno bello che possa essere generato dall'essere umano si trova lì, poi il saperli dosare rende un amico più amico di altri. È per questo che il tradimento di un amico non lo si perdona, perché è un tradimento completo, non si tratta di tradire la sola fiducia, come può succedere nella coppia, ma è un tradimento a tutto quello che uno è.
    Ops... mi sono dilungato ... Mi fermo qui ... al prossimo articolo.

    RispondiElimina
  2. Caro\a Anonimo, se mi riveli la tua identità ti inserisco come redattore. Hai quasi scritto più te nel commento che io nel post :-)
    Be', mi sembra comunque di capire che siamo d'accordo sul non essere d'accordo con Wikipedia.
    La potenza di Wikipedia sta proprio sul fatto che una qualsiasi persona può modificare il testo. Lo fai tu?
    Alla prossima.
    Zak

    RispondiElimina
  3. Ciao, quello di cui stai parlando è un argomento che io ritengo molto importante nella vita di una persona; fa parte del non sentirsi soli: mai!
    Posso dire che, più di una volta, nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare dei veri amici e di vivere il mio rapporto con loro in maniera profonda, come sempre, con tutto quanto c'è di buono dentro me.
    A volte un'amicizia nasce per caso, altre volte per pura necessità.
    Ma, ti faccio una domanda (difficile quanto cercare di spiegare che cos'è un amico): secondo te, esiste l'amicizia profonda tra persone di sesso diverso?

    RispondiElimina
  4. Amicizia profonda tra uomo e donna? NO. Secondo me non esiste. Potrebbe esistere se l'uomo o la donna (uno dei due o entrambi) sono gay.
    Se gli amici sono entrambi etero, prima o poi uno dei due (a mio giudizio più probabile lui che lei), cederà al pensiero sul sesso.
    Inevitabile, è la natura.

    RispondiElimina
  5. Mi sorprende leggere questo tuo commento, non pensavo potessi essere vittima di un tal luogo comune (Potrebbe esistere se l'uomo o la donna (uno dei due o entrambi) sono gay.).
    Personalmente ritengo che un'amicizia profonda tra uomo e donna possa esistere ANCHE tra persone etero, Sono convinto anch'io che prima o poi scatterà la chimica, ma sarà la stessa profondità dell'amicizia a far superare quella fase.
    Non mi deludere, Zakkino, è sempre un tal piacere leggerti ;)

    RispondiElimina
  6. Magari è come dici te, ma fidati se ti dico che "l'omo c'ha il chiodo fisso in testa" e anche se non te lo dice, anche se non te lo fa vedere o dimostra, guarderà prima o poi la donna sotto l'aspetto sessuale.
    Nota bene, ho scritto anche se non lo dice o lo dimostra.
    E poi se tutti avessimo le stesse idee, saremo ancora nelle caverne con la clava :-)

    RispondiElimina
  7. Effettivamente, a priori, sono due persone di sesso diverso. Non potranno mai essere profondamente amici o addirittura confidenti? Perché si scivola (prima o poi)?

    RispondiElimina
  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  9. Ci ho pensato molto e alla fine ho deciso, dico anch'io la mia ...
    Sono convinta che l'amicizia tra uomo e donne, possa esistere indipendentemente dai loro orientamenti sessuali.
    Sono anche fortemente convinta che, si è vero che l'uomo ha un chiodo fisso, ma è anche vero che la stessa cosa può succedere alla donna, anzi, può succedere meglio ad una donna che a un uomo, perché oltre al coinvolgimento fisico c'è anche quello intellettuale che a noi femminucce piace tanto ...
    Resta comunque il fatto che nell'Amicizia queste questioni puramente materiali si possano superare con un bella risata ...

    RispondiElimina
  10. Ancora convinto che uomini e donne non possano essere Amici?

    RispondiElimina