giovedì 10 ottobre 2013

Camping Reunion - Epilogo 3, la fine

Venerdì 27 settembre scorso, alle sette del mattino, la sveglia urlò a vuoto.
Ero già in piedi da un quarto d'ora, affaccendato nella ricerca degli ultimi accessori preparati la sera prima, che puntualmente non trovavo più.
Carico quello che riesco a trovare e salgo in camper; direzione salumificio Valdongina per ritirare le 4 casse di carne di maiale ordinati la settimana prima.
Il viaggio scivola tranquillo, con l'immancabile rock anni 90 in cuffia, che mi da la carica necessaria.
Non mi sembra vero. Dopo un'estenuante lavoro e una snervante e frenetica attesa, il giorno era finalmente arrivato. Il Campng Reunion era una realtà.
Romina mi chiama al cell, tutta preoccupata: "Dove ti sei perso??", "Sono qui, a 100 metri dall'ingresso... dammi tregua che sono col carrozzone!".
La tensione era già alle stelle e l'ansia si poteva tagliare col coltello.
Prima di tutto, c'era da sistemare la carne nel frigo. Avevo preparato delle bottiglie d'acqua congelata per mantenere la carne più fresca possibile, ma non potevo lasciarla dentro il camper. Oliver e la sua insostituibile assistenza, ci ha fornito un frigo allo scopo.
Poi c'era da pensare alla pappa per noi... sai com'è... alle 13 con un solo caffè nella pancia, il gorgoglio si fa sentire!
Parcheggio il camper, scendo, saluto e... oddio no! Porca paletta! Mi son scordato il pesto della mamma! E adesso come la condisco la pasta?
Dopo i vari insulti ricevuti qua e la, ci arrangiamo con un sugaccio alle olive trovato in un alimentari li a Palazzuolo. Pazienza.
La giornata prosegue come deve. Siamo già pienamente operativi e affaccendati e non ci rendiamo nemmeno conto che ormai è arrivata sera. I tavoli sono al loro posto, la spina è al suo posto, la carne in frigo, le nostre tende montate ... manca solo una cosa. Andare a mangiare una pizza che ho una fame da lupi.
Detto fatto.
Pizzeria trovata e invasa. Fame placata e rientro al camping ad un orario decente, giusto in tempo per bagnare l'ugola con la sig.ra Nardini.
La mattina, complice il sole che attraverso la stoffa della tenda s'è subito dimostrato un rompiballe, di buon ora eravamo tutti svegli.
Le donne se ne sono andate a fare le ultime compere e noi abbiamo sistemato i dettagli rimasti in sospeso.
È l'ora di pranzo ma noi siamo impegnati a fare i conti. Ogni tanto Stefano apriva una bottiglia di rosso e Luca portava un piatto pieno di bruschette fumanti... I tre dell'ave maria erano impegnati nell'arte della cabala. Stavamo ricontrollando tutti i numeri per l'ennesima volta, solo che ad un certo punto ho alzato lo sguardo verso le due dame e mi sono reso conto che sarebbe stato del tutto inutile continuare. Erano andate, perse, smarrite nella strada della perdizione alcolica. Troppo rosso. Probabilmente Stefano lo sapeva e ha fatto apposta. così la smettevamo. Ammettilo.
Poco importa, ormai a quel punto i giochi erano fatti e, che tornassero o non tornassero, eravamo in ballo e dovevamo ballare.
Si si, ballare.... d'agitazione. Era pomeriggio inoltrato, quando i primi borbottii tipici dell'amato bicilindrico USA, si sentivano all'orizzonte. Anch'io, tra birra (viva gli assaggi qualità) e rossi ingurgitati, non ero tanto più nei miei cenci, infatti non mi ricordo chi arrivò per primo. Ma poco importa. Stavano arrivando e c'era bisogno di sfamarli e dissetarli. Soprattutto la seconda.
Mi sono così ritrovato assieme a Luca a distribuire lo spuntino di benvenuto, composto da salame piacentino, formaggio marchigiano e bruschetta toscana. Dio mi è testimone; non ho idea di quante ne abbia fatte... Byson, il gigante buono, aveva fatto il viottolo. Passava da Romina a prendere la birra e poi da me a prendere il piatto, poi si aggirava tra gli amici e ricominciava il giro: Romina, io, amici, Romina, io e amici... Dieci volte? Anche più forse.
Gli Ironeer mangiavano, bevevano e ridevano. Questo è l'importante. Era sinonimo di buon lavoro, ovvero che stavamo riuscendo nell'impresa.
Io e Luca alla bruschetteria, Romina alla cassa e Monica alla spina. E Stefano? A cercare i figli nel campeggio, come sempre... gira voce che ne stia cercando ancora uno.
È sera e il salame è finito. Il fuoco della griglia in pietra dicono sia alto e vigoroso. Abbandono Luca e vado a prendere posto alla griglia, dove già era presente Stefano e un baldo giovanotto che si è proposto  spintaneamnete di darci una mano.
Si, l'ora è quella giusta, dobbiamo cominciare a mettere su gli spiedini che sono quelli più lunghi in termini di cottura.
Avevamo cento spiedini. Ne sono avanzati forse 7 o 8... Avevamo duecento salamelle, che sono le sorelle maggiori delle salsicce. Ne sono avanzate una quindicina, forse.
Tutto il resto è stato grigliato e mangiato. Alla faccia della crisi. Agli Ironeer conviene vestirli, piuttosto che sfamarli.
Dopo un paio d'ore abbandanti di aerosol al gusto maiale grigliato, io e Stefano scendiamo con i nostri piatti e ci sediamo a mangiare un boccone. Ero talmente assuefatto dall'odore di carne che al primo morso ho lasciato tutto li sul piatto. Però ho bevuto... hai voglia se ho bevuto!
Era arrivato il momento di prendersi un po' di gloria. Ci alziamo tutti e quattro e ci mettiamo di fronte al faretto. Di-scor-so! ...di-scor-so! ...di-scor-so!
Poi arriva Faki il fakiro e il suo spettacolo. C'è stato anche un fuori programma offerto da Bart. Simpaticissimo come sempre. Un vero compagnone.
La serata è stata magnifica e divertente. La lotteria ha fruttato svariati centinaia d'euro che erano destinati al Meyer di Firenze e la premiazione della moto più bella è stata fatta d'ufficio, ovvero ho premiato quella che piaceva a me e ad alcuni altri, in barba alla democrazia.
Ci siamo quindi ritrovati alle 4 del mattino a parlare dei "pipini" di Renegade e mr.eight... Non che la cosa ci interessasse particolarmente, ma faceva ridere e quindi andava bene. Poi raccontata da due toscanacci.... Complici anche le birre, intendiamoci. Perchè magari da sobrio non avrei riso... e credo anche gli altri.
La mattina alle 7 c'era il diluvio universale. Credo d'aver visto Noè con le assi di legno che stava andando ad ultimare l'arca. Infreddolito, stanco e con un alieno in testa che martellava, ho realizzato che tutto il lavoro che c'era da fare aspettava me e gli altri. Non ce lo avrebbe fatto nessuno e in tutta risposta il tempo non accennava minimamente ad allentare la presa. Il Visano, un torrentino che passa a ridosso del camping, da secco che era, a fine giornata aveva un flusso d'acqua da fare invidia all'Arno!
Abbiamo per cui sbaraccato tavoli, panche, spina, caxxi e mazzi sotto l'acqua sferzante. Mal di testa boia, giramento di sfere da far vento e tanto lavoro da svolgere.
Ma ce l'abbiamo fatta.
Lo stato dei luoghi è stato ripristinato e i sacchi dell'immondizia chiusi e accatastati vicino al vialetto, facili da raggiungere per l'ape di Oliver.

Un'esperienza magnifica. Un risultato altrettanto magnifico. I Biker con il Cuore hanno donato al Meyer 2.360,00 euro.

PS=Siamo già al lavoro per il 2° Camping Reunion.... STAY TUNED


























1 commento:

  1. Ancora nessun commento? È un vero peccato. Mi tocca commentare a me allora.
    Sul camping non ho niente da dire, sarei troppo di parte ... Per la storia così com'è scritta, che dire ... ben tornato :D ... fa venire voglia di esserci anche il prossimo anno

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