sabato 22 ottobre 2011

Il digitale complica la vita

Oggi voglio cominciare a parlarvi delle mie esperienze nel campo della multimedialità, ovvero di tutti quei file che riguardano la musica, le foto e i video.
Sarà un percorso lungo che dividerò in due puntate. Lo spartiacque che divide questo "viaggio" sarà il così detto switch, cioè il passaggio che mi ha visto passare da Microsoft verso Apple.

C'erano le VHS (si, lo so, son partito da lontano). Grosse, ingombranti e brutte. C'erano anche le schedine magnetiche dei distributori automatici. Il binomio vhs-schedina era tutto fuorché scomodo e non pratico; ricaricavi la schedina nel negozio (con le Lire, gli Euro ancora non c'erano) e, ad ogni ora del giorno, potevi andare a ritirare il film che più ti piaceva.
Poi venne il DVD e funzionò alla stessa maniera delle VHS. Il passaggio però non fu indolore per le tasche dei consumatori; c'era infatti da comprare il lettore DVD. Da qui in poi cominciarono le prime difficoltà da superare e, fortunatamente, all'inizio erano poco complicate visto che c'era solo da scegliere il modello per le proprie tasche. I commessi però ci provavano a propinarci i modelli con il Surround, con il Dolby Digital, il Dts, amplificatori esterni o kit "tuttocompreso". Cinque cassettine in giro per casa e un serpaio di cavi sotto il divano o dietro il mobiletto... Mi ricordo che assistetti ad uno spettacolo comico ad Arezzo degli "Avanzi di Balera" che ironizzavano su queste cassettine sparse per casa come fossero cassette per piccioni. Fu molto comico allora, ma la frase esatta non la ricordo.
Il DVD (inteso come tecnologia) era bello e la qualità dell'immagine per quei tempi era qualcosa di futuristico: tutti a bocca aperta nei centri commerciali davanti agli stand che mostravano le qualità del tal kit con le millemila cassettine intorno al cliente. Chi di noi non si è fermato almeno una volta alzi la mano.
In contemporanea (più o meno) dell'avvento dei DVD ci furono anche altre due cose: la prima pay-per-view satellitare e il boom di internet con le prime connessioni flat. E qui comincia il difficile. O il bello, dipende dalle conoscenze e dai gusti.
Chi di voi non ha mai sentito parlare delle schedine pirata per la pay-per-view? Chi di voi non ha mai sentito parlare dei "codici scaduti" o "cambiati" e che c'era bisogno dell'intervento dello smanettone di turno che caricava i "codici aggiornati"? Be', io si. La caccia era sempre aperta, sia per il sito russo o dell'est europa, che forniva i codici aggiornati, sia per la ricerca dell'accessorio più bello o più compatibile o addirittura più versatile, nel senso che poteva leggere e scrivere più di un tipo di schedina. I primi ad uscire erano quelli con interfaccia seriale seguiti poi, ovviamente, da quelli USB.
Un calvario che durò qualche anno e che io sfruttai poco... o quasi ;-)
Internet serviva anche per quello. Serviva per passare le nottate a cercare il sito con i "numerini" aggiornati e non potevi avere una connessione a pagamento ad ore, altrimenti ci sarebbe voluto un mutuo. Serviva la flat, ovvero la connessione che pagavi a forfait mensilmente e potevi usare come e quanto volevi. Ma non era l'attuale ADSL, no no, erano le prime connessioni in commercio e si sfruttava il telefono di casa e cioè quelle connessioni internet che tenevano il telefono occupato mentre si navigava.... ed erano lente, a confronto delle linee di oggi erano lente come lumache. Ed erano pure care come un rene (sempre confrontandole con i prezzi di oggi)
Internet, successivamente, sempre in contemporanea con il boom dei DVD, svelò anche un altro suo lato molto positivo: la condivisione dei file. E qui si complica ancora di più.
Mentre i codici delle schedine sono quelli, e solo quelli potevano funzionare, quindi un solo ed unico tipo, per i file il discorso è totalmente diverso. Dietro al monitor, e quindi nell'immenso e sconfinato calvario internet, ci sono infinite teste che ragionano ognuna a modo suo (per fortuna).
Io un video lo vorrei codificato in un determinato modo, ma quel modo piace solo a me e ad un risicato numero di persone sparse per il mondo. Poi c'è un altro numero indeterminato di persone che lo vorrebbero con una codifica diversa e così via, fino ad avere lo stesso video codificato in decine di formati diversi. In pratica, il povero Windows 95 prima e 98 poi, doveva gestire decine di software diversi ognuno con il suo tipo di codec.
Ciò però non ha fermato il fenomeno della condivisione e il buon vecchio eMule era sempre acceso e sempre connesso, ma di 10 video scaricati, se andava bene, uno era quello che cercavi e gli altri nove erano film porno. Una volta trovato il video giusto si procedeva alla masterizzazione su DVD per poi  rivederlo comodamente seduto sul divano di casa.
Le Tv LCD con ingresso USB che leggono i divx, non erano ancora nemmeno nell'anticamera del cervello di qualche genio!
Già, i Divx... Dio abbia in gloria chi li ha inventati. Poter avere un film inizialmente da 4Gb (Gigabyte) in 700 Mb (Megabyte) era davvero una gran cosa, soprattutto perché 10/12 anni fa i computer avevano, quand'era grassa, Hard Disk da 20, 40 o 60 Gb.
Da qui in poi si complica ancora di più.
Abbiamo i DVD, abbiamo Internet, abbiamo i film DVD copiati e adesso aggiungiamo i Divx. C'è stato infatti un periodo in cui la gente si scambiava i DVD con dentro 4 o 5 Divx. Pratica che ancora oggi è in vigore.
I costruttori di hardware o lettori DVD in genere a sto punto che fanno? Tirano fuori dal cilindro magico il lettore DVD/Divx. Trovare il formato/codec giusto per il lettore che stazionava sornione in salotto era davvero un'impresa difficile. E, ammesso che il lettore "digeriva" bene i file video, non era detto che si vedevano bene: scatti, salti, pixel enormi e audio fuori sincrono erano i difetti più comuni.
Alzi la mano chi di voi non ha mai avuto difficoltà a vedere un Divx messo in un lettore DVD.
Poi arrivarono i primi giri di vite sulla pirateria. Le major cinematografiche si resero conto che al cinema non andava più nessuno e chiesero a suon di petizioni, ai vari governi, leggi più severe e multe salate per chi deteneva o distribuiva video protetto da copyright. Arrivò pure la tassa porcata sui supporti di memorizzazione, al fine di rimpinguare le casse vuote delle citate major.
Il fenomeno della pirateria digitale però, come tutti noi sappiamo, non si è fermato. Anzi...
Per non dilungarmi tanto, in poche parole, a chi piaceva smanettare sui film o sui video in genere, come per esempio cimentarsi nell'oscura pratica della digitalizzazione delle VHS, ovvero portare l'analogico su DVD, si trovava ad avere una stanza piena di fili, di computer, di monitor, di polvere e quindi di un'incommensurabile caos.

La mia postazione nel 2002 ;-)

I file multimediali, che siano video o audio, hanno bisogno di spazio nell'hard disk del computer ed infatti, negli ultimi 10 anni, c'è stato un'esponenziale aumento di Gigabyte. Prima decine, poi a passi di centinaia. Oggi il taglio medio è di mille Gigabyte, cioè un Terabyte. Ma questo oggi, non 10 anni fa!
Il problema principale, per quanto mi riguarda, era la visione dei video "trovati" in giro. I lettori standalone (lettori DVD/Divx da salotto) leggevano a fatica i file e solo quelli che dicevano loro. Con il computer nemmeno a pensarci in quanto molto scomodo e quindi ci rimanevano o i notebook o la ricodifica del video stesso in un formato che piaceva al lettore... Altro caos.
Per un po' di tempo avevo fatto un cavo lungo che dalla stanza del computer arrivava alla Tv... ma sto filo che attraversava la casa non era un granché bello. Ogni volta togli-e-metti... due ball!!
Scoprii allora l'Xbox che, modificandola a livello hardware o software (non sto ad entrare nel merito della questione) poteva diventare un Centro Multimediale di tutto rispetto. Potevo caricare dentro l'Hard disk dell'Xbox tramite FTP tutti i file multimediali che volevo e con un'interfaccia grafica gradevole, fruirli come meglio credevo con tanto di telecomando! Di seguito un video pescato su Youtube per farvi capire meglio di cosa parlo:




L'Xbox, collegata in rete con il computer e con il Kit per DVD, quindi con il telecomando e il relativo ricevitore ad infrarossi, era la pace dei sensi multimediali. Leggeva tutto e in qualsiasi formato. I file poteva essere dentro l'hard disk dell'xbox o, se non c'era abbastanza spazio, nell'hard disk del computer. Un vero paradiso per i tempi del DVD.

Finiamo qui questa prima parte. Riassumendo, siamo passati dalle VHS all'Xbox passando per i vari DVD piratati, o scaricati da internet, e le schedine per vedere la pay-per-view gratis.
Il tutto contornato da matasse di fili indicibili, decine di software per gestire le decine di file diversi e le schermate blu di Windows 95 o 98.... Non so quanto pagherei per avere indietro il tempo perso a sistemare i danni del sistema operativo Microsoft!

Vi aspetto per la seconda puntata.

3 commenti:

  1. Ogni promessa è debito.. mesi di silenzio e poi tre articoli uno meglio dell'altro.. quindi non smanetti solo con la manopola del gas della moto, ma anche con tastiere e sistemi operativi
    Dal profondo della mia ignoranza informatica devo dire che in diverse situazioni mi sono ritrovato e anche se non ho mai cercato "numerini" aggiornati, avevo maree di amici che impazzivano dietro allo smanettatore più fortunato.
    Aspetto con ansia la seconda puntata.

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  2. Un resoconto assolutamente preciso, della rapidissima evoluzione dal VHS a oggi!
    Ma, mi sorge una domanda: hai mai pensato di fare il giornalista?

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  3. " Un se pol vedere l'omo moderno, con tutta stà tecnologia... Ora han pienato anche le case, co 'ste cassette pel salotto, che sembrano quelle dei piccioni"

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